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Popillia Japonica: come sconfiggerla.

Published Aprile 8, 2022 by luca licciulli
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Popillia Japonica – come sconfiggerla preservando l’ambiente in modo Biologico!

Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento considerevole di esemplari di Coleottero Giapponese, o Popillia Japonica, nell’area Nord Ovest del nostro Paese.

Questo insetto, proveniente dal Giappone, è stato inserito tra gli organismi nocivi da quarantena, appartiene alla famiglia degli Scarabeidi. In fase adulta, si caratterizza per la sua colorazione ramata e verde metallica, oltre alla punteggiatura bianca presente sui lati superiori alle zampe posteriori.

primi avvistamenti di Popillia Japonica in Italia risalgono al 2014, in prossimità delle sponde Piemontesi e Lombarde del fiume Ticino. L’importazione dell’insetto alieno è probabilmente riconducibile al traffico aereo proveniente dalla suddetta zona, con il primo focolaio individuato nei pressi del Comune di Cameri.

Secondo uno studio condotto dall’ERSAF, Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura ed alle Foreste, nel 2019 i Comuni coinvolti dall’infestazione di Popillia Japonica risultano 174, con una diffusione circolare che si estende dalle sponde del Lago Maggiore fino alle province di Vercelli e Pavia.

Il ciclo di vita della Popillia Japonica in Italia dura circa un anno solare e si suddivide in due fasi principali:

  • Stato larvale, da Settembre a Maggio;
  • Forma adulta, che occupa principalmente i mesi Giugno, Luglio e Agosto

I danni principali per l’ambiente sono:

  • Ingiallimenti e dissecamenti dei manti erbosi e delle radici di giovani piante, di cui si nutrono le larve;
  • Erodimento e distruzione di foglie, fiori e frutti, di cui principalmente si cibano gli esemplari adulti.

Le specie di piante più colpite sono:

  • Selvatiche: ortica, rovo, luppolo, vite canadese, biancospino;
  • Frutta: ciliegio, albicocco, susino, melo, kaki, nocciolo, vite;
  • Campo: soia e mais;
  • Orto: pomodoro, melanzana e basilico;
  • Ornamentali: rosa, ibisco, glicine, tiglio, betulla

Trattamenti chimici

L’utilizzo di soluzioni chimiche, come larvicidi e insetticidi, da applicare sul manto erboso o sulle piante da frutto, provoca gravi danni all’ambiente circostante e grandi rischi per la salute dell’uomo.

Negli ultimi rapporti dell’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, viene sottolineata con forza “un’ampia diffusione della contaminazione”, sia delle acque superficiali che di quelle sotterranee, soprattutto nelle aree di confine tra Piemonte e Lombardia, proprio nei Comuni interessati dalla diffusione di Popillia Japonica.

L’utilizzo dei pesticidi continua ad aumentare, provocando un inquinamento oltre i limiti della falda acquifera e, conseguentemente, un forte rischio per la salute ambientale ed umana.

Uno studio dell’Istituto sullo stato delle acque in Italia, sottolinea una presenza massiccia di erbicidi e metaboliti (prodotti di degradazione), altamente pericolosi: atrazina, simazina, deetilatrazina e desetil-desisopropil-atrazina.

La sensazionalità di questo dato è avvalorata soprattutto dal fatto che: “tutte queste sostanze non sono più autorizzate in Europa”.

La soluzione eco-biologica per la lotta alla Popillia Japonica

La soluzione a difesa dell’ambiente, che non compromette la salute dell’uomo e tutela il verde, viene garantita dall’impiego di trappole ai feromoni di Popillia Japonica.

Questo rimedio, oltre ad essere molto efficace, è decisamente sostenibile, poiché non intacca fiori o frutti e non viene assorbito dal terreno, ma consiste nell’inserimento di una piccola confezione, contenente due essenze specifiche, all’interno della trappola.

In modo completamente naturale, esemplari maschi e femmine di Popillia Japonica vengono attratti dal feromone, favorendo l’aggregazione e permettendo la cattura massale di questi insetti.

Biologic Trap ha studiato nel dettaglio il comportamento degli adulti di Popillia Japonica, creando una trappola che risponde in maniera ottimale alle necessità di cattura del coleottero, favorendone la drastica diminuzione.

Ricordiamo che la trappola dev’essere posizionata lontano dalle piante da frutto, ben distante dalla zona da tutelare. In questo modo gli insetti saranno attirati verso la trappola, favorendo la protezione del verde.

I risultati della trappola saranno visibili sin dal primo giorno di applicazione.

Scegli soluzioni sostenibili e proteggi il tuo giardino in modo naturale e biologico.